Cucina a Vista: 8 Ispirazioni per una Zona Giorno Aperta e Multitasking
Sono in molti a rinunciare alla cucina tradizionale preferendo invece un angolo cottura affacciato sugli altri ambienti della casa
La casa degli italiani, ci dice l’Istat nell’ultimo e poderoso studio triennale sull’argomento presentato nell’agosto 2014, sta cambiando pelle. E a essere rivoluzionata nella sua stessa essenza è la stanza che più di ogni altra ha rappresentato il cuore pulsante delle abitazioni del Bel Paese, la cucina.
Gli italiani, oggi, non la identificano più come il principale focolare domestico, tempio della famiglia e della preparazione dei cibi. Piuttosto, questo epicentro è stato sostituito nel tempo dal salotto, passato da “salotto buono” – da aprirsi quando a casa arrivavano gli ospiti – a “zona living” dedicata all’arte del ricevere, ma anche, e soprattutto, alle attività del nucleo familiare.
Gli italiani, oggi, non la identificano più come il principale focolare domestico, tempio della famiglia e della preparazione dei cibi. Piuttosto, questo epicentro è stato sostituito nel tempo dal salotto, passato da “salotto buono” – da aprirsi quando a casa arrivavano gli ospiti – a “zona living” dedicata all’arte del ricevere, ma anche, e soprattutto, alle attività del nucleo familiare.
Non è un caso, dunque, che le statistiche registrino un sensibile aumento (+7,9%) di tutte quelle ristrutturazioni che mirano a trasformare la cucina in un semplice angolo cottura a vista. L'obiettivo? Una zona giorno più ampia e integrata nelle sue funzioni.
1. In lungo
In questa residenza di campagna, progettata dallo studio tedesco Fabi Architekten, la zona living si sviluppa tutta in lunghezza. In fondo alla stanza troviamo un angolo cottura a ferro di cavallo con lavello e fuochi, a cui si affianca un tavolo da pranzo e successivamente un divano orientato verso la lunga vetrata affacciata sulla folta vegetazione. La scansione delle funzioni domestiche – cottura, consumo dei cibi, relax – non poteva essere più nitida.
In questa residenza di campagna, progettata dallo studio tedesco Fabi Architekten, la zona living si sviluppa tutta in lunghezza. In fondo alla stanza troviamo un angolo cottura a ferro di cavallo con lavello e fuochi, a cui si affianca un tavolo da pranzo e successivamente un divano orientato verso la lunga vetrata affacciata sulla folta vegetazione. La scansione delle funzioni domestiche – cottura, consumo dei cibi, relax – non poteva essere più nitida.
2. Via i tramezzi
Per allargare gli ambienti a volte basta abbattere una porzione di muro, a vantaggio di movimenti più fluidi e un respiro più ampio. L’unico inconveniente pratico? Dovremmo sostituire sul pavimento la porzione di spazio che prima era occupata dal tramezzo optando per un listello di legno, da rifinire il più possibile come il parquet preesistente.
Per allargare gli ambienti a volte basta abbattere una porzione di muro, a vantaggio di movimenti più fluidi e un respiro più ampio. L’unico inconveniente pratico? Dovremmo sostituire sul pavimento la porzione di spazio che prima era occupata dal tramezzo optando per un listello di legno, da rifinire il più possibile come il parquet preesistente.
3. Come un bistrot
Ha il sapore di un bistrot questo angolo cottura affacciato sull’open space di un loft newyorkese. Sarà forse per i due divanetti in pelle intercalati dal tavolino con gambe in ghisa?
Non mancano però anche icone di stile industriale, come gli sgabelli rétro, le mattonelle bianche sopra il lavello e le grandi maniglie in acciaio inox degli armadi a muro, che tanto ricordano i vecchi frigoriferi da ristorante degli anni ‘50.
Ha il sapore di un bistrot questo angolo cottura affacciato sull’open space di un loft newyorkese. Sarà forse per i due divanetti in pelle intercalati dal tavolino con gambe in ghisa?
Non mancano però anche icone di stile industriale, come gli sgabelli rétro, le mattonelle bianche sopra il lavello e le grandi maniglie in acciaio inox degli armadi a muro, che tanto ricordano i vecchi frigoriferi da ristorante degli anni ‘50.
4. Due in uno
Ci sono casi in cui la mancanza di spazio (magari perché dobbiamo a tutti i costi realizzare una seconda stanza da letto?) ci impone di integrare al massimo cucina e salotto. In questo caso, la cucina a parete entra in soggiorno, ma non sacrifica né l’operatività dietro ai fornelli, né i margini di manovra per inserire un comodo divano e un grande tavolino basso.
Oculato il ricorso ai toni sul panna e sul beige, che danno uniformità a rivestimenti e decorazione.
Ci sono casi in cui la mancanza di spazio (magari perché dobbiamo a tutti i costi realizzare una seconda stanza da letto?) ci impone di integrare al massimo cucina e salotto. In questo caso, la cucina a parete entra in soggiorno, ma non sacrifica né l’operatività dietro ai fornelli, né i margini di manovra per inserire un comodo divano e un grande tavolino basso.
Oculato il ricorso ai toni sul panna e sul beige, che danno uniformità a rivestimenti e decorazione.
4. Compatto
Non si fa mancare nulla il progetto di questa zona giorno che lo studio newyorkese General Assembly ha predisposto per un appartamento di Williamsbourg, il quartiere hipster di Brooklyn. L’angolo cottura fa da quinta alla parete di fondo e viene affiancato da una piccola isola che funge da piano di lavoro e contenitore dotato di mensole. A lato, un piccolo ambiente per il relax viene arredato con alcuni grandi classici dello stile moderno, la poltrona e il tavolino, la Womb Chair di Eero Saarinen, il Coffee Table di Isamu Noguchi e un divano di Florence Knoll.
Non si fa mancare nulla il progetto di questa zona giorno che lo studio newyorkese General Assembly ha predisposto per un appartamento di Williamsbourg, il quartiere hipster di Brooklyn. L’angolo cottura fa da quinta alla parete di fondo e viene affiancato da una piccola isola che funge da piano di lavoro e contenitore dotato di mensole. A lato, un piccolo ambiente per il relax viene arredato con alcuni grandi classici dello stile moderno, la poltrona e il tavolino, la Womb Chair di Eero Saarinen, il Coffee Table di Isamu Noguchi e un divano di Florence Knoll.
6. Gusto open space
Ancora aria di loft per questo appartamento londinese segnato da un tocco eclettico e al tempo stesso familiare. Vecchie sedie spaiate, in legno, parlano infatti un linguaggio volutamente informale e quotidiano. L’angolo cottura, però, è organizzatissimo, e si articola in un banco a isola dotato di lavello e in una cucina laterale sovrastata da una grande cappa. Intorno, contenitori a scomparsa per piatti, pentole e alimenti.
Ancora aria di loft per questo appartamento londinese segnato da un tocco eclettico e al tempo stesso familiare. Vecchie sedie spaiate, in legno, parlano infatti un linguaggio volutamente informale e quotidiano. L’angolo cottura, però, è organizzatissimo, e si articola in un banco a isola dotato di lavello e in una cucina laterale sovrastata da una grande cappa. Intorno, contenitori a scomparsa per piatti, pentole e alimenti.
7. A sospensione
A volte, l’impatto scenografico conta più della comodità. È il caso di questa soluzione di Bates Masi Architects: il piano cottura sospeso, sovrastato solo da una piccola mensola, prende carattere per il rivestimento metallico della parete, attraversata da nervature diagonali.
A volte, l’impatto scenografico conta più della comodità. È il caso di questa soluzione di Bates Masi Architects: il piano cottura sospeso, sovrastato solo da una piccola mensola, prende carattere per il rivestimento metallico della parete, attraversata da nervature diagonali.
8. Dietro la quinta
Dove è finito, in questo appartamento di Sydney, l’angolo cottura? Riusciamo solo ad intravederlo, in uno spazio poco più grande di un corridoio, che porta verso le stanze sul retro della casa. Ma come fa, del resto, a catturare la nostra attenzione quando ci troviamo di fronte ad una parete bombata dall’effetto tanto scenografico?
Raccontaci: com’è la tua cucina? È collocata in una stanza separata o in un open space? Condividi i tuo Commenti nello spazio qui sotto.
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