Le Case di Houzz: Vivere in un Antico Caseificio Restaurato
A Londra, una fabbrica abbandonata diventa la casa luminosa e piena di fascino di una famiglia
Quando l’interior designer Beth Dadswell e il marito hanno visto per la prima volta il caseificio dell’epoca vittoriana che sarebbe poi diventato la loro residenza, era umido, traballante e frequentato da volpi. Nonostante il tetto crollato e il pavimento ricoperto di vetri rotti, la coppia ha riconosciuto immediatamente il suo potenziale. «Sono rimasta incantata dal cortile e dalle travi d’acciaio coperte di gelsomino», dice Beth Dadswell. «Era come una versione industriale e urbana della casa di Miss Havisham, il personaggio descritto da Charles Dickens in Grandi Speranze».
L’interior designer ha subito abbozzato un progetto per riportare in vita la vecchia latteria. In seguito un architetto amico della coppia, Takero Shimazaki, si è occupato della progettazione.
L’interior designer ha subito abbozzato un progetto per riportare in vita la vecchia latteria. In seguito un architetto amico della coppia, Takero Shimazaki, si è occupato della progettazione.
Prima. La foto mostra l’edificio abbandonato, nelle condizioni in cui si trovava quando ha ispirato la ristrutturazione alla coppia.
«Il sito è circondato su ogni lato dai giardini delle case adiacenti», racconta Beth, «Non volevamo invadere la privacy di nessuno aggiungendo delle finestre. Il nostro approccio è stato apprezzato dai vicini, e abbiamo ottenuto il permesso di costruzione in tempi abbastanza rapidi».
«Il sito è circondato su ogni lato dai giardini delle case adiacenti», racconta Beth, «Non volevamo invadere la privacy di nessuno aggiungendo delle finestre. Il nostro approccio è stato apprezzato dai vicini, e abbiamo ottenuto il permesso di costruzione in tempi abbastanza rapidi».
Le pareti in vetro con telaio in acciaio collegano la zona giorno al cortile, in linea con l’aspetto industriale della vecchia fabbrica. «Non è l’opzione più efficiente dal punto di vista energetico, abbiamo dovuto compensare aumentando l’isolamento in altro modo, ma siamo soddisfatti del risultato», dice Beth.
La finitura delle pareti in gesso verniciato «Dona una luce calda allo spazio e un tocco mediterraneo», spiega Beth, «In particolare d’estate, quando porte e finestre sono sempre aperte».
Il pavimento in microcemento è stato scelto come alternativa economica al cemento levigato. «Volevo evitare un impatto troppo freddo, quindi ho scelto un tono caldo che si sposa bene con le pareti».
Pavimento in microcemento: Polished Concrete Co.; pareti in vetro con telaio in acciaio: Fabco Sanctuary; tappeto in iuta: Dunelm; divano e seduta: Days forum di Robin Day; vernice usata per dipingere lo scaffale in MDF: Mole’s Breath, Farrow & Ball; cuscini in lino: H&M Home; lampada da terra: French Connection Home; tavolino vintage in marmo e lampada: Imperfect Interiors
La finitura delle pareti in gesso verniciato «Dona una luce calda allo spazio e un tocco mediterraneo», spiega Beth, «In particolare d’estate, quando porte e finestre sono sempre aperte».
Il pavimento in microcemento è stato scelto come alternativa economica al cemento levigato. «Volevo evitare un impatto troppo freddo, quindi ho scelto un tono caldo che si sposa bene con le pareti».
Pavimento in microcemento: Polished Concrete Co.; pareti in vetro con telaio in acciaio: Fabco Sanctuary; tappeto in iuta: Dunelm; divano e seduta: Days forum di Robin Day; vernice usata per dipingere lo scaffale in MDF: Mole’s Breath, Farrow & Ball; cuscini in lino: H&M Home; lampada da terra: French Connection Home; tavolino vintage in marmo e lampada: Imperfect Interiors
Beth ha pensato a diversi mobili contenitori integrati nei vari ambienti della casa. «L’armadio dietro il divano ospita cappotti, borse e scarpe. È abbastanza alto da separare la porta principale dalla zona abitativa, ma non così alto da bloccare la vista», spiega.
Sulla parete opposta c’è un lungo mobile basso che va dalla cucina alla parete vetrata. «L’altezza è perfetta per la tv e contiene tutti i nostri libri d’arte», dice Beth.
Per bilanciare il senso di chiusura restituito dai mobili chiusi, l’interior designer ha predisposto degli spazi dove esporre cornici, piante e oggetti in ceramica.
Top in limestone: MKW Surfaces
Per bilanciare il senso di chiusura restituito dai mobili chiusi, l’interior designer ha predisposto degli spazi dove esporre cornici, piante e oggetti in ceramica.
Top in limestone: MKW Surfaces
«L’open space, fra cucina e sala da pranzo, era destinato a diventare il cuore della casa», dice la padrona di casa. «La cosa più logica è stata posizionare un grande tavolo al centro dell’ambiente e tutti i mobili a parete. Questa disposizione ci regala una bellissima sensazione di apertura».
I mobili in Mdf sono realizzati da un falegname di fiducia. «Abbiamo trascorso diverso tempo insieme per valutare dimensioni e dettagli», racconta.
Le travi incrociate erano state coperte da pannelli di sughero di 30 cm dal precedente proprietario. «Lo spazio era adibito alla produzione del gelato, quindi doveva mantenere le basse temperature», dice Beth. «Io invece desideravo un interno luminoso, quindi ho dipinto il soffitto di un bianco sporco».
I mobili in Mdf sono realizzati da un falegname di fiducia. «Abbiamo trascorso diverso tempo insieme per valutare dimensioni e dettagli», racconta.
Le travi incrociate erano state coperte da pannelli di sughero di 30 cm dal precedente proprietario. «Lo spazio era adibito alla produzione del gelato, quindi doveva mantenere le basse temperature», dice Beth. «Io invece desideravo un interno luminoso, quindi ho dipinto il soffitto di un bianco sporco».
Per le pareti sono state scelte delle piastrelle marocchine realizzate a mano. Ogni pattern differisce leggermente da una piastrella all’altra e produce un grazioso effetto patchwork. «Riflettono benissimo la luce, ma la posa non è stata semplice».
«Ho trovato questo grande lampadario a conchiglia nel deposito di un negozio di antiquariato quando abbiamo iniziato i lavori. È un miracolo che sia sopravvissuto ai nove mesi trascorsi dalla casa in affitto allo spostamento – anche se ho passato qualche ora a riparare i gusci dopo averlo finalmente appeso».
Tappeto in stile marocchino: La Redoute; Gambe in metallo del tavolo in compensato: Habitat; sedie: Robin Day; piastrelle marocchine zellige: Mosaic del Sur; stufa in ghisa nera: Everhot; vernice usata per dipingere i mobili: Mole’s Breath, Farrow & Ball
«Ho trovato questo grande lampadario a conchiglia nel deposito di un negozio di antiquariato quando abbiamo iniziato i lavori. È un miracolo che sia sopravvissuto ai nove mesi trascorsi dalla casa in affitto allo spostamento – anche se ho passato qualche ora a riparare i gusci dopo averlo finalmente appeso».
Tappeto in stile marocchino: La Redoute; Gambe in metallo del tavolo in compensato: Habitat; sedie: Robin Day; piastrelle marocchine zellige: Mosaic del Sur; stufa in ghisa nera: Everhot; vernice usata per dipingere i mobili: Mole’s Breath, Farrow & Ball
Due porte scorrevoli in vetro con telaio in metallo separano la cucina da questa stanza. «La luce attraversa la casa e la notte crea incantevoli giochi di ombre», dice Beth.
Lo spazio serve anche come camera per gli ospiti. Beth ha chiesto al suo tappezziere di aggiungere i braccioli al letto in modo che possa sfruttarlo all’occorrenza come daybed per rilassarsi con un film.
«Per la maggior parte del tempo è usato come stanza della musica, per suonare il pianoforte».
Lo spazio serve anche come camera per gli ospiti. Beth ha chiesto al suo tappezziere di aggiungere i braccioli al letto in modo che possa sfruttarlo all’occorrenza come daybed per rilassarsi con un film.
«Per la maggior parte del tempo è usato come stanza della musica, per suonare il pianoforte».
La scala è stata progettata per essere il più minimale possibile, rispettando al contempo i criteri normativi e di sicurezza relativi alle dimensioni di gradini e alzate.
«Per sfruttare il più possibile lo spazio sottostante, due ante nascoste permettono l’accesso al quadro elettrico e ai comandi di riscaldamento del pavimento», dice.
La ringhiera in acciaio è perfettamente in armonia con porte e finestre.
«Per sfruttare il più possibile lo spazio sottostante, due ante nascoste permettono l’accesso al quadro elettrico e ai comandi di riscaldamento del pavimento», dice.
La ringhiera in acciaio è perfettamente in armonia con porte e finestre.
Dalla stanza della musica si accede allo studio di Beth, affacciato sul giardino interno. La scrivania è posizionata sotto la finestra per godere della vista sul verde. Il grande lucernario inonda l’ambiente di luce. «È un posto fantastico per lavorare, favorisce la creatività».
Beth ha curato con attenzione l’organizzazione del suo spazio di lavoro. Un grande scaffale a sinistra contiene piastrelle, campioni di vernici, pietre e tessuti. La parete di fondo espone moodboard dei clienti. Nei mobili sottostanti schedari, cataloghi e strumenti per la decorazione.
Beth ha curato con attenzione l’organizzazione del suo spazio di lavoro. Un grande scaffale a sinistra contiene piastrelle, campioni di vernici, pietre e tessuti. La parete di fondo espone moodboard dei clienti. Nei mobili sottostanti schedari, cataloghi e strumenti per la decorazione.
La palette cromatica grigio e rosa compare in tutta la casa. Nella camera da letto padronale i cuscini verdi fanno eco alle piante, anch’esse onnipresenti in ogni stanza.
«Volevo ridurre al minimo lo schema di colori, inoltre cercavo finiture resistenti. Non volevo dover continuamente ritoccare».
Letto su misura con rivestimento in lino: Sofa.com; cuscini tinti a mano: Imperfect Interiors; lampada in metallo e ottone: Pooky; stampe vintage Georges Braque: mercatino dell’usato Porte de Clignancourt di Parigi
«Volevo ridurre al minimo lo schema di colori, inoltre cercavo finiture resistenti. Non volevo dover continuamente ritoccare».
Letto su misura con rivestimento in lino: Sofa.com; cuscini tinti a mano: Imperfect Interiors; lampada in metallo e ottone: Pooky; stampe vintage Georges Braque: mercatino dell’usato Porte de Clignancourt di Parigi
In bagno, il tetto inclinato crea un’atmosfera molto accogliente. Per le pareti, Beth ha scelto le stesse piastrelle marocchine zellige usate in cucina. Qui le ha abbinate con un pavimento in piastrelle e piani di lavoro in limestone scuro.
L’installazione dei sanitari e del lavabo lungo la stessa parete ha permesso di inserire una grande doccia e un mobile incassato nella zona opposta.
«Abbiamo trovato un vecchio lavandino di un laboratorio di chimica in un mercato delle pulci, poco prima dell’inizio dei lavori», ricorda la proprietaria, «È stretto e profondo, ciò permette di liberare spazio sul piano di lavoro».
Piastrelle pavimento in limestone: Topps Tiles; asciugamani: Rowen & Wren; rubinetteria in ottone: Bert & May; vaso: Duravit; lavabo: Ardingly Antiques Fair
L’installazione dei sanitari e del lavabo lungo la stessa parete ha permesso di inserire una grande doccia e un mobile incassato nella zona opposta.
«Abbiamo trovato un vecchio lavandino di un laboratorio di chimica in un mercato delle pulci, poco prima dell’inizio dei lavori», ricorda la proprietaria, «È stretto e profondo, ciò permette di liberare spazio sul piano di lavoro».
Piastrelle pavimento in limestone: Topps Tiles; asciugamani: Rowen & Wren; rubinetteria in ottone: Bert & May; vaso: Duravit; lavabo: Ardingly Antiques Fair
Nella cameretta del figlio, l’interior designer ha immaginato grandi armadi per la parete di fondo. I vestiti sono conservati dietro le ante scorrevoli, libri e giocattoli trovano posto tra gli scaffali centrali.
Alle lampade a sospensione, la padrona di casa preferisce applique e piantane. Troviamo le stesse applique nere nelle diverse stanze della casa. «Creano una bella luce morbida», dice.
Applique nere: HFS Specialities; tappeto bianco e nero in lana, cestini intrecciati: Ikea; scrivania vintage: Stag
Alle lampade a sospensione, la padrona di casa preferisce applique e piantane. Troviamo le stesse applique nere nelle diverse stanze della casa. «Creano una bella luce morbida», dice.
Applique nere: HFS Specialities; tappeto bianco e nero in lana, cestini intrecciati: Ikea; scrivania vintage: Stag
Alla fine del corridoio c’è un bagno usato prevalentemente dal figlio di Beth. «In alcuni punti l’altezza del soffitto è di quasi 4 metri. C’è anche un lucernario sul tetto. Farsi una doccia è proprio una bella esperienza», racconta la padrona di casa.
Per diffondere la luce naturale, è stata inserita una grande finestra sopra la porta del bagno. «Permette anche di vedere le travi originali dal corridoio, che diventano un elemento decorativo a sé stante, specialmente la notte quando sono illuminate».
Per ottimizzare al meglio lo spazio, i proprietari di casa hanno scelto, ove possibile, porte a scomparsa.
Vernice usata per la porta: Setting Plaster di Farrow & Ball; parquet in rovere antico: The Natural Wood Flooring Company
Per diffondere la luce naturale, è stata inserita una grande finestra sopra la porta del bagno. «Permette anche di vedere le travi originali dal corridoio, che diventano un elemento decorativo a sé stante, specialmente la notte quando sono illuminate».
Per ottimizzare al meglio lo spazio, i proprietari di casa hanno scelto, ove possibile, porte a scomparsa.
Vernice usata per la porta: Setting Plaster di Farrow & Ball; parquet in rovere antico: The Natural Wood Flooring Company
Nel cortile, la coppia ha tenuto la lastra di cemento originale, perché mantiene bene i segni del tempo e ricorda lo spirito industriale della ex fabbrica. È stata aggiunta una panca in cemento da accostare al tavolo da pranzo.
«Queste porte erano l’entrata del caseificio», spiega l’interior designer. «Le abbiamo restaurate e abbiamo sostituito i vetri. Oggi nascondono il garage, che risulta separato dalla strada attraverso una grata di ferro».
«Queste porte erano l’entrata del caseificio», spiega l’interior designer. «Le abbiamo restaurate e abbiamo sostituito i vetri. Oggi nascondono il garage, che risulta separato dalla strada attraverso una grata di ferro».
«I muri esterni erano in cattive condizioni, abbiamo ridipinto i mattoni con la vernice Mole’s Breath di Farrow & Ball per creare armonia», dice. «Troviamo questo colore sia negli interni che negli esterni, un buon modo per sfocare i confini dentro/fuori».
Stufa in corten: Provender Nurseries
Stufa in corten: Provender Nurseries
«Abbiamo piantato alberi e piante in barili neri per creare vari livelli di altezza», racconta Beth. «Abbiamo inserito anche delle grate coperte di rampicanti per garantire la privacy».
«Tutti noi amiamo questa casa. Siamo a pochi passi da una strada piena di negozi, ma si sente solo il canto degli uccelli che popolano il giardino. È un posto speciale, siamo lieti e fortunati di averlo trovato prima che venisse demolito».
Ti è piaciuta questa casa? Lascia un commento qui sotto e salva le foto più belle in un Ideabook!
«Tutti noi amiamo questa casa. Siamo a pochi passi da una strada piena di negozi, ma si sente solo il canto degli uccelli che popolano il giardino. È un posto speciale, siamo lieti e fortunati di averlo trovato prima che venisse demolito».
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: l’interior designer Beth Dadswell con il marito e il figlio
Dove: Londra
Superficie: tre camere da letto e due bagni
Progettisti: Takero Shimazaki (architetto) e Beth Dadswell di Imperfect Interiors (interior designer)
«Non volevamo sovraccaricare il sito e perdere il bellissimo cortile», dice Beth Dadswell. «Abbiamo aggiunto un ampliamento di un piano con pareti vetrate che si affacciano sul lato anteriore dell’edificio esistente, rimosso il tetto piatto crollato e aperto la zona per un piccolo cortile sul retro».