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elena_saracino

Differenze culturali tra coinquilini: qual è la vostra esperienza?

Elena Saracino
vor 7 Jahren

Ogni paese ha le sue abitudini, anche per quanto riguarda le abitudini in casa.

Noi italiani ad esempio siamo abituati a ritrovarci tutti intorno al tavolo per consumare i pasti assieme, ma non in tutti i paesi è così.

Io, ad esempio, ho passato un breve periodo della mia vita in una famiglia australiana che non aveva l'abitudine di cenare assieme ma in momenti separati, davanti alla tv.

Vi è mai capitato di convivere con qualcuno che provenisse da un paese diverso dal vostro? Quali differenze culturali avete riscontrato?

Vi siete poi portati in casa tradizioni o abitudini di altri paesi?

Io che ora vivo a Berlino e ho preso l'abitudine tedesca di togliermi le scarpe appena entrata in casa, ho un spazio dedicato all'ingresso per tenerle in ordine

Siamo curiosi di conoscere le vostre storie di convivenze interculturali...

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Kommentare (8)

  • PRO
    Erica Bagnasco Architetto
    vor 7 Jahren

    All'università ho convissuto per un periodo con un cinese. Siamo stati la sua prima "famiglia" e non è stato semplice. Si è iscritto ad una scuola di italiano e con il nostro aiuto ha preso sempre più dimestichezza con la lingua, ma prediligevamo parlare l'inglese (che ahinoi, sapeva molto poco). Ci siamo ritrovati così a farci capire con i disegni, avevamo post it in tutta la casa: il disegno di come avviare la lavatrice, quello di dove trovare la cartaigienica ecc. Per i primi tempi era lui a "imitare" le nostre tradizioni, cenava a tavola con noi, guardavamo assieme la tv, discutevamo (spesso a gesti) sulla sua fede e tradizioni e cercavamo di spiegargli la nostra. Poi è entrato in contatto con la comunità cinese della città e "lo abbiamo perso". Ha smesso di venire incontro alle nostre abitudini e si è chiuso sempre più in se stesso, nella sua stanza. Si era addirittura comprato una piastra e cucinava in quelle 4 mura, lavava i piatti in bagno e stava ore e ore chiuso in camera con mille amici. La convivenza si faceva sempre più difficile e insieme abbiamo capito che era arrivato il momento di separarci.

    Non so cosa sia ben successo in lui, ma probabilmente le differenze erano talmente tante che appena ha assaporato un pò di casa, ha perso la voglia di integrarsi. Un peccato ma siamo rimasti in buoni rapporti, e questo, è l'importante.

    Ps: da lui ho imparato a fare i ravioli al vapore. C'ho guadagnato! ;)

    Elena Saracino hat Erica Bagnasco Architetto gedankt
  • Elena Saracino
    Ursprünglicher Verfasser
    vor 7 Jahren
    Zuletzt geändert: vor 7 Jahren

    Ciao Erica, questa storia fa riflettere e lascia un po' di tristezza. A volte non é facile essere trapiantati in un mondo completamente estraneo e diverso dal nostro. Grazie per averla condivisa con noi.

  • PRO
    Claudia Schiera
    vor 7 Jahren
    Zuletzt geändert: vor 7 Jahren

    Credo ci siano differenze culturali sostanziali anche essendo nati nello stesso Paese, in questo caso l'Italia.

    Durante il mio primo anno milanese, frequentavo un master, ho convissuto prima con una ragazza e poi con due (sorelle). Credo che sia stata una delle esperienze più formative di tutta la mia vita, una sorta di "servizio militare" al femminile, durato per ben 4 anni però. Stare con degli/delle sconosciute ti porta a scendere a compromesso con loro, ma anche con te stesso e a scoprire parti di te che prima non conoscevi. Per me non è stato facile, anzi è stato molto difficile con momenti di isteria pura per motivi banali ma logoranti come, per esempio, i turni del bagno.

    Ma è passato, un giorno se avrò dei figli li "obbligherò" al periodo coinquilini, perché credo sia fondamentale nel passaggio dall'età adolescenziale (anche se hai già 25 anni) a quella adulta.

    Da loro ho imparato che gli abruzzesi mangiano tantissimo (e io sono siciliana…) che soffriggono qualsiasi cosa e che tanto centro Italia è molto più a sud del sud. Senza dimenticare che per loro il vero Natale si festeggia il 23 dicembre.

    E no, la mia storia non ha un lieto fine perché non siamo rimaste in buoni rapporti.

    Elena Saracino hat Claudia Schiera gedankt
  • PRO
    Erica Bagnasco Architetto
    vor 7 Jahren

    Sono d'accordo con te, Claudia. Oltre al ragazzo cinese e alla mia amica di sempre, ho condiviso la casa per 5 anni con un ragazzo sardo. Se non sono uscita di testa è perchè sono molto forte, evidentemente. Tanto cocciuto, però, quanto generoso, e io è questo che ho imparato dei sardi, hanno la testa tanto dura da non potervi ragionare, ma se possono ti danno l'anima.

    Ho passato un anno, di quei 5, senza rivolgergli la parola, ma poi la storia è finita bene anche se oramai ci siamo persi completamente.

  • PRO
    Designer-in
    vor 7 Jahren

    Salve Elena,

    anche io ho condiviso per anni case con "estranei" sia in Italia che all'estero, figurati se si può riassumere tutto in un post ;)

    Ti posso dire:

    della ragazza americana che viveva con me a Roma ogni mattina all'alba andava a correre, doccia, lavoro e la sera mangiava pollo fritto e fagioli, sporcando i fornelli di olio senza mai pulire, tanto, mi diceva, devi cucinare anche tu dopo! Usava il mio sapone per le mani per farsi la doccia, invitava gente a casa per giorni senza avvisare nessuno, ne ho fatte di colazioni domenicali con i suoi "ospiti" in mutande.

    Del ragazzetto di 20anni che frequentava la sua insegnante 40enne di recitazione, e lei gli preparava da mangiare e puliva casa, non era mai troppo per il suo "bambino" e poi ci rubava il detersivo per la lavatrice.

    Della coppia di sudafricani, quando vivevo a Londra che lavavano piatti e pentole e li lasciavano pieni di sapone senza risciacquare,

    della ragazza francese di origini tailandesi che mi chiedeva di stendere la sua lavatrice, e di lavarmi prima le mani,

    della ragazza italiana che invitava gli amici a pranzo cucinava la pasta e poi dalla lattina metteva la passata di pomodoro nei loro piatti,

    i peggiori fratello/sorella siciliani che mi hanno "accolto" in casa loro così da vivere in famiglia e poi si lamentavano se vedevo la tv in soggiorno, se invitavo a pranzo amici comuni, se usavo la lavastoviglie, etc.etc.

    Potrei continuare all'infinito, ma non ho mai creduto di generalizzare su un intero paese conoscendo solo una o due persone, anche di me potrebbero dire tante cose negative, ma penso sia la convivenza forzata con sconosciuti a tirare fuori il peggio da ognuno di noi. Certo tranne qualche eccezione...


  • Elena Saracino
    Ursprünglicher Verfasser
    vor 7 Jahren

    Ciao Designer-in, quella di non risciacquare i piatti è molto comune anche qua a Berlino, all'inizio ero convinta che il mio coinquilino li insaponasse tutti per poi risciacquarli tutti assieme. Non è così :)

  • PRO
    Arch Sara Pizzo - Studio 1881
    vor 7 Jahren
    Zuletzt geändert: vor 7 Jahren

    Negli anni di università mi è capito di condividere casa con diverse persone ed ho capito che la stretegia migliore è cercare di mettersi nei loro panni per non cadere nella trappola di credere che ci siano abitudini giuste e sbagliate.

    Tra tutti gli episodi ed i malintesi sorrido nel ricordare un compagno di architettura appena trasferito dalla Puglia che, quando studiavamo insieme, non tollerava di vedere la bianchieria intima femminile stesa in casa mia per cui quando veniva lui dovevamo toglierla, poi è stato lui ad abiturasi ad avere a che fare con 5 donne.

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